venerdì 2 dicembre 2005

Ma come parlano?

Purtroppo pare che la Grammatica e il corretto italiano non siano più tanto di moda, soprattutto tra politici, sindacalisti e presentatori televisivi (ma molto spesso anche tra i pubblicisti della carta stampata, che il tempo e il modo per correggere svarioni lo avrebbero), commentatori sportivi...
E così sentiamo dire sempre più spesso bestialità e frasi fatte, brutture come "attenzionare il problema", "ci stiamo attivando", "noi come partito", "interpellamento del civico consesso", "andare di giudizio", "esecrare l'esecrando delitto", "cogliere le radici del caso", "porsi a baluardo dell'assemblea", "sviscerare il problema", "approntare un tavolo", "monitorare il controllo", "esitare la delibera", "appropinquarsi per il rifocillamento", "scavicchiare il pacco", "sgomitolare il senso", "richiedere le rivendicazioni", "alleanze interpartitiche", "agguantare il pareggio", "dividere la metà campo", "giornata interlocutoria", "partita tremebonda", "snocciolare il contenuto", "il partito è partito", "il primo cittadino parla al luogo che rappresenta", "assessore alla pace", "discorso pre-programmatico", "adesione condizionata", "sburocratizzare il certificato", "tassazione d'imposta", "portare fuori il cane per pisciarlo", "non ci azzecca una mazza", "portare avanti il discorso senza se e senza ma", "classifica asettica"...

A confronto la mitica "convergenze parallele" di un tempo era solo una strana ma innocua figura retorica.
Segni della Decadenza, anche questi. Purtroppo.

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