sabato 31 dicembre 2005

Quasi 2006


Quest'anno, come avvertono al National Physical Laboratory l'ultimo minuto sarà di ...61 secondi (bisognerà adeguare i ritmi della Madre Terra ai nostri orologi "troppo" precisi). E in quell'ultimo secondo quanti pensieri passeranno nelle nostre menti, il bilancio di un anno (bello, terribile, scialbo, speranzoso...), delle nostre azioni, dei nostri pensieri e del nostro passaggio su questo Mondo.
E nello stesso momento non potremo limitarci a tracciare il bilancio dei nostri giorni, ma sicuramente vorremmo auguraci qualcosa. E cosa?
Le solite "banalità" (pace nel mondo, sconfitta della fame e dell'ignoranza, progresso)? Queste cose le dobbiamo fare tutto l'anno, non solo nelle feste, o nell'ultimo secondo dell'anno.
Potremo augurarci beneressere, serenità (che non guasta mai), libertà (non sempre c'è, e mai abbastanza per tutti), amore in famiglia (in questi tempi in cui la famiglia viene così bistrattata persino da leggi e "tendenze" che si spacciano per "moderne" e non lo sono affatto), salute (perché no? stiamo sempre peggio, e non solo a causa dell'inquinamento).
Quello che sicuramente non ci augureremmo sono i botti di fine anno e quella animalesca voglia di "sparare" qualcosa (a volte roba pericolosa), come se "sparando" si esorcizzasse il male o la sfortuna o quello che non siamo capaci di fare. Stupidaggine pura.

Personalmente, sembrerà strano, mi auguro per il 2006 una stampa più libera. Non libera "dal Potere" (questo è ovvio, ci mancherebbe), ma anche più libera da se stessa, dai suoi arroccamenti, da certe presunzioni, dall'Intellighentsia, dalle gelosie, dal ruolo di defensor fidei della politica (che non le compete e che la infama), e persino dagli albi e dalle lauree. Sì, perché se da un lato l'art. 21 della Costituzione italiana tutela la libertà di stampa, sempre più leggi, e persino richieste (di privilegi) da parte degli stessi "addetti ai lavori" sembrano solo introdurre novelli baronaggi e arroccare ancora di più il "Castello"; come a dire che solo in pochi possono (potranno) scrivere, esprimere legittimamente le loro opinioni, senza essere perseguitati o redarguiti da qualcuno, e solo se qualcuno glielo concede.
L'augurio che ci siano meno (molto meno) Opinion Leaders "autorizzati" e più Cittadini che possano esprimere le loro opinioni (ovviamente nell'ambito delle leggi, della Verità, e del rispetto dell'Uomo). Se per avere il diritto di scrivere liberamente serva ancora un pezzo di carta e una card cui si attribuisce "ope legis" il diritto di attestare la capacità intellettuale di ognuno, non è vero che si è liberi di esprimere le proprie opinioni.
No, non bastano i blogs, e le pagine di internet a supplire a questo (e non sempre blogs e pagine web solo anche di qualità, tra l'altro): anche le radio, le TV e la carta stampata dovrebbero riflettere su quest'aspetto, che si tende a negare, a minimizzare, persino a sotterrare.
Che il 2006 possa portare il risveglio delle coscienze, e il lume della Ragione, anche in questo campo. Occupiamoci meno di "campagne elettorali" e più dei cittadini, e delle loro opioni.

Quell'ultimo secondo, sarà un'occasione per lasciarsi alle spalle il Vecchio e fondare il Nuovo. Ma veramente.

sabato 24 dicembre 2005

Augurissimi


Auguri a tutti, amici e nemici, per un Natale che porti serenità e gioia, unione nelle Famiglie e nelle coppie, rispetto e amore tra genitori e figli, collaborazione nelle associazioni, i partiti, le Istituzioni, comprensione reciproca tra le Chiese e le religioni; per un 2006 che porti ad ognuno la gioia mancata, la realizzazione delle speranze e delle promesse, il benessere sperato.
L'Altissimo ci assista tutti: ne abbiamo bisogno.

mercoledì 21 dicembre 2005

Silent Key: Björn Malm


Björn Malm, come amano dire i marconisti dediti alla telegrafia, è Silent Key, insomma, purtroppo, ci ha lasciati. Improvvisamente, per un fatale infarto, mentre si trovava nella sua casa di Quito (Ecuador) con la moglie Susana.
Ci eravamo abituati alle sue puntuali segnalazioni sulle liste di radioascolto, precise, piene di dettagli, di consigli. Attendevamo con ansia i suoi messaggi, ed ora non ci par vero che non sia più con noi.
Björn ci ha lasciati il 29 novembre (ma la notizia l'abbiamo appresa solo ora), in silenzio, com'era suo stile. Il radioascolto, i radioamatori, i radioascoltatori di tutto il mondo, la comunità dei DXers perdono un grande uomo e un grande estimatore della radio, uno dei grandi.

Altre nostre info su Björn: Radiopassioni, by A. Lawendel

martedì 20 dicembre 2005

WRTH e PWBR


Mi ha fatto ancora una volta piacere vedere il mio nome e il nome di MondoRadio DX Club da me fondato un decennio fa (o più? hi...), insieme ai nomi di "Quelli del Faiallo" e altri gruppi italiani, nel WRTH, World Radio and TV Handbook (WRTH Publications Limited, ISBN 0-9535864-8-0), la Bibbia del Radioascolto, distribuito in Italia da Media Age, Milano.
Mi ha ricordato che sono tanti anni che offro anch'io il mio contributo per il meraviglioso hobby del radioascolto, e anche se non viene citato il mio (nostro, visti i tanti ammirevoli contributors) DX Handbook mi va bene lo stesso, perché in fondo a volte basta un grazie per essere soddisfatti del proprio lavoro.
Peccato solo - e non è la prima volta che ho occasione di dirlo - che insieme a tanti appassionati che onestamente e con impegno condividono le proprie esperienze con colleghi radioamatori, ci siano anche tanti cialtroni, sbruffoni, litigiosi e tendenzialmente violenti, che passano il tempo a pontificare, primeggiare, sentirsi "autorizzati", "espressione ufficiale" di questo o quello, presumono di avere informazioni "più aggiornate del mondo" da tenere gelosamente nascoste, magari protette da copyright, da lucchetti di zinco, da ceralacca...
Peccato. Peccato che quest'hobby meraviglioso ma in decadenza (è - qualcuno dice - un hobby per aristocratici marconiani) debba morire di una simile morte. Peccato che la solidarietà degli "Old Man" (OM, BCL, SWL) debba andare a farsi benedire da finti e indegni sacerdoti. Peccato che l'amicizia e la fratellanza non siano più all'ordine del giorno.
Il copia-e-incolla impera (lo scrivevo già tempo fa su Radiorama), e ognuno apre la sua bella lista, il suo bel bloggetto, e ci mette le info scopiazzate e poi dice che sono sue, e per giunta "copyrighted", e diffida gli altri dal ...copiarle, arrivando persino a minacciare querele (vergogna!).
C'è persino chi prende progetti di antenne di costruttori famosi (nonché dxers) e li fa propri, distribuendoli pure agli amici, ma senza neppure citare la fonte o il costruttore (altro che copyright!). Che pena...
Il Radioascolto è un hobby, e prenderlo *troppo* sul serio è da bestie, non da uomini :-)
Perciò al bando "Manifesti", "Verità assolute", e soprattutto quell'attegiamento di "Noi contro Loro" (anti-questo, anti-quello...), del tutto fuori luogo. Fenomeni, questi, soprattutto italiani, purtroppo: bell'esempio che diamo, miiii.


Passando ancora alle cose serie (questa doveva essere una recensione di due ottimi libri), un altro libro interessante (anche questo un must per gli appassionati di radioascolto) è il PWBR, Passport to World Band Radio (IBS, ISBN 0-914941-61-5), anch'esso distribuito in Italia da Media Age.
Tantissime le recensioni di antenne, radioricevitori ed altro, reportages, e le immancabili frequenze, utilissime come sempre.
Da usare insieme al WRTH, che compie quest'anno ben 60 gloriosi anni di attività e - perché no? - al DX Handbook (molti dxers fanno così, ed ho il piacere di ricevere da loro tanti messaggi di stima) per tornare a *divertirsi* con la radio, per ascoltare voci lontane e lingue sconosciute, per catturare i segnalini bassi e misteriosi, per fare "DX" seriamente, e poi condividere con gli altri le esperienze, senza quelle imposture di presunta "ufficialità", "primogenitura", e pataccate varie (nonché acidità indotta, Maalox, litigi e invidie onnipresenti).

Questo il mio personale augurio per i radioamatori, i radioascoltatori, i dxers per il nuovo anno alle porte: tornare alla modestia, alla sobrietà, alla serietà, alla fratellanza, alla condivisione, all'impegno, all'allegria, e dare un taglio a certe ...paranoie. Già le radio da ascoltare sono sempre meno: almeno godersi quelle che restano, in serenità e in santa pace...

Buone letture, buoni ascolti e buon DX a tutti!

giovedì 15 dicembre 2005

A Natale e Sempre

«A Natale bisogna essere tutti più buoni».
Ma perché poi? Perché solo a Natale, perché non sempre, tutto l'anno, tutti i giorni, tutti gli attimi in cui incontriamo qualcuno per strada?
Magari quel qualcuno che ha fatto del male, ha appena violentato qualcun altro, ha rubato...; il disonesto di turno, l'arrogante, il furbetto, il corrotto, il clandestino, l'omicida, il politico bugiardo, il giornalista arrivista, il cittadino indisciplinato...
Sì, più buoni, tutto l'anno e tutti gli attimi.
Ma anche più inflessibili, noi e lo Stato che ci rappresenta, perché bontà e severità, rigore e clemenza possano convivere e coesistere; perché nessuno si arroghi il diritto di pestare i piedi a qualcun altro, perché si possa vivere tutti insieme, gente di ogni colore, razza, religione, pensiero e condizione, serenamente, senza razzismi, ma anche senza timori, con giustizia sociale, ma anche con ordine pubblico, perché si possa lavorare senza che qualche idiota ti punti un coltello alla gola, perché si possa dare da mangiare all'affamato e si possa punire il falso invalido e il finto povero.
Più buoni e più onesti, più rigorosi e più giusti, sempre, non solo a Natale.
Nessuno tocchi Caino, ma nessuno uccida Abele!

Buon Natale a tutti, a chi è onesto e a chi si si pente di malefatte; e, francamente, nessun augurio a chi persevera nelle vie tortuose, nonostante possa - e debba - ravvedersi.
Gesù è nato per tutti, ma non ha senso ricordarsi di Lui solo a Natale.

martedì 6 dicembre 2005

Elogio del Ficodindia



«Prima lo si comincia a gustare con un certo distacco, ma dopo otto giorni diventa un'esigenza...», scriveva Dumas Padre, come ricordavo in una recensione, sette anni fa, sul GdS, a proposito di Narrando di Sicilia di Gaetano Cosentini, pubblicato da Iblea Grafica.

È il Ficodindia (fico d'india, ficurino, ficupala, ficumora, o come dir si voglia), il frutto "simbolo della Trinacria, della Sicilia, ma anche delle sue isole, delle Eolie, in particolare.

Sta già finendo il tempo dei frutti "natalizi" (ficumori natalisi, a Scicli, ficurini natalisi, a Catania, ficupali natalisi, a Ragusa), e per un po' di mesi il ficodindia sarà solo un ricordo, un desiderio, come quello che rimase impresso nella mente di Dumas, che ne elogiava le dimensioni, oltre che il mitico sapore: «della grandezza di un uovo di gallina... I Siciliani adorano quel frutto...».

E scriveva bene: i Siciliani veraci *adorano* quel frutto, e non a torto.

"Scorciarli" (toglierne sapientemente la scorza spinosa, con precisi tagli di coltellino, senza attirarsi le spine sulle mani) è quasi un'arte, da imparare presto.

Un passatempo "vitaminico", come si può leggere su questa simpatica pagina della Rete Civica della Provincia di Ravenna
Se ancora ne trovate, a Milano come a Ragusa, prima che dicembre finisca, comprateli, i ficupali natalisi, e ricordatevi della Petra ccu Tri Punti posta dall'Altissimo al centro del Mediterraneo.

venerdì 2 dicembre 2005

Ma come parlano?

Purtroppo pare che la Grammatica e il corretto italiano non siano più tanto di moda, soprattutto tra politici, sindacalisti e presentatori televisivi (ma molto spesso anche tra i pubblicisti della carta stampata, che il tempo e il modo per correggere svarioni lo avrebbero), commentatori sportivi...
E così sentiamo dire sempre più spesso bestialità e frasi fatte, brutture come "attenzionare il problema", "ci stiamo attivando", "noi come partito", "interpellamento del civico consesso", "andare di giudizio", "esecrare l'esecrando delitto", "cogliere le radici del caso", "porsi a baluardo dell'assemblea", "sviscerare il problema", "approntare un tavolo", "monitorare il controllo", "esitare la delibera", "appropinquarsi per il rifocillamento", "scavicchiare il pacco", "sgomitolare il senso", "richiedere le rivendicazioni", "alleanze interpartitiche", "agguantare il pareggio", "dividere la metà campo", "giornata interlocutoria", "partita tremebonda", "snocciolare il contenuto", "il partito è partito", "il primo cittadino parla al luogo che rappresenta", "assessore alla pace", "discorso pre-programmatico", "adesione condizionata", "sburocratizzare il certificato", "tassazione d'imposta", "portare fuori il cane per pisciarlo", "non ci azzecca una mazza", "portare avanti il discorso senza se e senza ma", "classifica asettica"...

A confronto la mitica "convergenze parallele" di un tempo era solo una strana ma innocua figura retorica.
Segni della Decadenza, anche questi. Purtroppo.

giovedì 1 dicembre 2005

"At" contro "Chiocciola"

Non so se l'Italia sia l'unico paese al mondo in cui molti si ostinano a dire che la lettera @ nelle email vada letta "Chiòcciola", invece di "At" come fanno tutti gli altri, né voglio indagare da dove sia nato questo uso (la somiglianza della lettera al simpatico invertebrato non giustifica molto), ma mi piacerebbe che si facesse un po' di informazione per la corretta pronuncia, anche in radio e TV dove, purtroppo, si abbonda di ..."chiocciole".
info "et" qualcosa "dot" com suona meglio ed è più elegante di info "chiocciola" qualcosa punto com

Propongo un comitato (lo so, ce ne sono tanti...):
CAPaCE: Comitato per l'Abolizione della Parola Chiocciola nelle Email

e lasciamo le chiocciole nei prati (magari non nelle colture agricole, in cui fanno danni) libere di ...schiocciolare :-)

Welcome

Salve,
benvenuti nel mio Blog.
Pubblicherò qui varie "Comunic-Azioni", quando potrò, secondo la necessità del caso, o proprio ...a caso, non me ne vogliate. Un Diario è un Diario, e vi scrive quando va e quello che va :-)

Il resto alla mia Home

A presto

Salvo