Quasi 2006
Quest'anno, come avvertono al National Physical Laboratory l'ultimo minuto sarà di ...61 secondi (bisognerà adeguare i ritmi della Madre Terra ai nostri orologi "troppo" precisi). E in quell'ultimo secondo quanti pensieri passeranno nelle nostre menti, il bilancio di un anno (bello, terribile, scialbo, speranzoso...), delle nostre azioni, dei nostri pensieri e del nostro passaggio su questo Mondo.
E nello stesso momento non potremo limitarci a tracciare il bilancio dei nostri giorni, ma sicuramente vorremmo auguraci qualcosa. E cosa?
Le solite "banalità" (pace nel mondo, sconfitta della fame e dell'ignoranza, progresso)? Queste cose le dobbiamo fare tutto l'anno, non solo nelle feste, o nell'ultimo secondo dell'anno.
Potremo augurarci beneressere, serenità (che non guasta mai), libertà (non sempre c'è, e mai abbastanza per tutti), amore in famiglia (in questi tempi in cui la famiglia viene così bistrattata persino da leggi e "tendenze" che si spacciano per "moderne" e non lo sono affatto), salute (perché no? stiamo sempre peggio, e non solo a causa dell'inquinamento).
Quello che sicuramente non ci augureremmo sono i botti di fine anno e quella animalesca voglia di "sparare" qualcosa (a volte roba pericolosa), come se "sparando" si esorcizzasse il male o la sfortuna o quello che non siamo capaci di fare. Stupidaggine pura.
Personalmente, sembrerà strano, mi auguro per il 2006 una stampa più libera. Non libera "dal Potere" (questo è ovvio, ci mancherebbe), ma anche più libera da se stessa, dai suoi arroccamenti, da certe presunzioni, dall'Intellighentsia, dalle gelosie, dal ruolo di defensor fidei della politica (che non le compete e che la infama), e persino dagli albi e dalle lauree. Sì, perché se da un lato l'art. 21 della Costituzione italiana tutela la libertà di stampa, sempre più leggi, e persino richieste (di privilegi) da parte degli stessi "addetti ai lavori" sembrano solo introdurre novelli baronaggi e arroccare ancora di più il "Castello"; come a dire che solo in pochi possono (potranno) scrivere, esprimere legittimamente le loro opinioni, senza essere perseguitati o redarguiti da qualcuno, e solo se qualcuno glielo concede.
L'augurio che ci siano meno (molto meno) Opinion Leaders "autorizzati" e più Cittadini che possano esprimere le loro opinioni (ovviamente nell'ambito delle leggi, della Verità, e del rispetto dell'Uomo). Se per avere il diritto di scrivere liberamente serva ancora un pezzo di carta e una card cui si attribuisce "ope legis" il diritto di attestare la capacità intellettuale di ognuno, non è vero che si è liberi di esprimere le proprie opinioni.
No, non bastano i blogs, e le pagine di internet a supplire a questo (e non sempre blogs e pagine web solo anche di qualità, tra l'altro): anche le radio, le TV e la carta stampata dovrebbero riflettere su quest'aspetto, che si tende a negare, a minimizzare, persino a sotterrare.
Che il 2006 possa portare il risveglio delle coscienze, e il lume della Ragione, anche in questo campo. Occupiamoci meno di "campagne elettorali" e più dei cittadini, e delle loro opioni.
Quell'ultimo secondo, sarà un'occasione per lasciarsi alle spalle il Vecchio e fondare il Nuovo. Ma veramente.